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Fortissimo terremoto in Tibet

Scossa di magnitudo 7,1 sulla scala Richter, i morti sono almeno una novantina

  • Ieri, 06:33
  • Ieri, 14:06
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Notiziario 06.00 del 7.01.2025

RSI Info 07.01.2025, 06:28

  • keystone
Di: ATS/AFP/Swing 

Un fortissimo terremoto nella regione himalayana del Tibet, nel sud-ovest della Cina, registrato oggi, martedì ha provocato sinora la morte di oltre una novantina di persone ( i feriti sono quasi 200) e ha causato il crollo di molti edifici nella regione di Dingri. Il sisma è stato avvertito distintamente anche nel vicino Nepal.

Il sisma di magnitudo 6,8 ha colpito proprio la cittadina di Dingri, vicino al confine sino-nepalese, alle 9.05 (le 2.05 in Svizzera), secondo l’agenzia nazionale cinese per i terremoti (CENC). Il Servizio geologico degli Stati Uniti (USGS) ha segnalato un terremoto di magnitudo 7,1 nella regione.

Numerose scosse di assestamento

“Oltre una cinquantina di persone sono morte e una sessantina sono rimaste ferite”, ha dichiarato l’agenzia di stampa ufficiale Nuova Cina (media di Stato), citando le autorità. “Le scosse sono state avvertite molto forte nella città di Dingri e nei suoi dintorni e molti edifici sono crollati vicino all’epicentro”, riferendo anche di “molteplici scosse di assestamento” da martedì mattina, la più forte delle quali è stata di magnitudo 4,4.

China News ha riferito che le autorità locali stavano visitando vari comuni della zona colpita “per valutare l’impatto del terremoto”. Le temperature sono di circa -8 gradi Celsius durante il giorno e potrebbero scendere a -18 gradi durante la notte, secondo l’Ufficio meteorologico nazionale cinese. La cittadina d’alta quota ha una popolazione di circa 62’000 abitanti e non è lontana dal versante cinese del Monte Everest.

Per il momento la Svizzera non invia aiuti

La Confederazione attualmente non prevede l’invio di un’unità del Corpo svizzero di aiuto umanitario (CSA) nella regione del Tibet, che è stata colpita da un forte terremoto. La Cina non ha infatti ancora richiesto esplicitamente un sostegno da parte della comunità internazionale.

Lo ha dichiarato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) interpellato questa mattina dall’agenzia di stampa Keystone-ATS. I servizi di Ignazio Cassis, tuttavia, hanno fatto sapere che la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) intende rimanere in contatto con l’ambasciata svizzera a Pechino e che sta monitorando la situazione. La DSC presta aiuti diretti in caso di catastrofi naturali o di conflitti armati e sostiene le organizzazioni umanitarie partner mediante risorse umane e mezzi finanziari.

Per valutare i bisogni e stabilire dove e quando intervenire, la DSC si basa sugli appelli degli Stati colpiti, ma anche da quelli lanciati dal Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) o delle organizzazioni ONU competenti.

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