Non siamo ancora al "boots on the ground", le truppe sul terreno. Per la prima volta però l'Italia ammette di aver inviato in Libia i corpi speciali: non con compiti di combattimento ma per "formare, addestrare" e supportare le milizie impegnate nella battaglia contro l'IS.
Quanto basta per far scattare le proteste di Forza Italia, Si e M5s: il Governo ha nascosto la verità al Parlamento. Si tratta, viene illustrato, della risposta 'politica' del governo all'appello lanciato dal premier libico designato, Fayez al Sarraj, per un aiuto umanitario al Paese. Per quanto riguarda le forze speciali in campo, si tratta, secondo quanto hanno confermato all'ANSA diverse fonti istituzionali, di alcune decine di uomini dei corpi d'elite: gli incursori del Comsubin, del nono reggimento Col Moschin, del 17esimo stormo incursori dell'Aeronautica Militare e del Gis dei Carabinieri.
I commando sono partiti diverse settimane fa per svolgere operazioni a Tripoli, Misurata e Bengasi. Ma non a Sirte. Ad autorizzare l'utilizzo delle forze speciali è stato direttamente palazzo Chigi.
ansa/joe.p.