Mondo

Garlasco e la villetta dei Poggi di nuovo sotto i riflettori

A distanza di 18 anni, sul delitto di Chiara tornano dubbi e domande rispetto alla condanna di Stasi come unico responsabile dell’omicidio - L’avvocato De Renzis punta su nuovi riscontri

  • Ieri, 21:19
  • Ieri, 21:24
03:07

Garlasco, parla l'avvocato

Telegiornale 14.03.2025, 20:00

  • ANSA
Di: Telegiornale/sdr 

Diciotto anni dopo l’omicidio di Chiara Poggi, tornano sotto i riflettori Garlasco e la villetta in cui il 13 agosto 2007 avvenne il delitto. I genitori della vittima vivono ancora oggi in quella casetta di via Pascoli, davanti alla quale sono tornati i giornalisti dal momento che sono state riaperte le indagini e dove gli stessi genitori hanno ribadito che per loro il colpevole resta Alberto Stasi. Nuove perizie hanno portato a ritenere che le tracce del DNA, ritrovate sulle mani della vittima Chiara Poggi, siano riconducibili a un’altra persona, e non ad Alberto Stasi, che sta scontando la condanna a 16 anni di carcere.

“Purtroppo, l’indagine dell’epoca di incertezze che hanno portato Alberto in carcere ne ha avute tantissime. Quindi - ha spiegato al Telegiornale della RSI Antonio De Renzis, avvocato di Stasi - non dobbiamo avere paura di un’indagine nuova che con nuove tecnologie, investigatori e magistrati potrebbe fornirci invece delle certezze in più”. Il processo di Garlasco è stato il primo in Italia interamente basato su prove scientifiche, che però hanno fornito risultati contrastanti, avvallando sentenze di segno opposto.

Gabriella Ambrosio, autrice del libro “Il garbuglio di Garlasco”, ha riferito che “il rapporto tra le perizie e la giustizia, tra la scienza e la giustizia è abbastanza periglioso. Alla fine, è il giudice peritus peritorum, cioè è lui che dà un’interpretazione a tutto”. Su impulso della difesa di Stasi, la procura di Pavia è tornata così a indagare su Andrea Sempio, un amico del fratello della vittima. Giovedì Sempio è stato sottoposto a un prelievo forzoso di DNA, dopo il suo iniziale rifiuto. L’ipotesi è che ci fosse anche lui sulla scena del crimine. “Sempio non ha uno straccio di alibi - ha ripreso De Renzis - ci sono dei capelli nel lavandino e lui li aveva. Ha telefonato tre volte a Chiara sapendo perfettamente che il fratello era in vacanza in montagna. Se a questo dovesse aggiungersi un DNA, credo di poter dire senza essere smentito che Alberto Stasi è stato condannato con molto meno”. Sentenza che continua a dividere l’opinione pubblica in attesa di conoscere gli esiti di questo ulteriore filone di indagine.

00:44

Delitto di Garlasco, c'è un nuovo indagato

Telegiornale 11.03.2025, 20:00

rsi_social_trademark_WA 1.png

Entra nel canale WhatsApp RSI Info

Iscriviti per non perdere le notizie e i nostri contributi più rilevanti

Correlati

Ti potrebbe interessare