Nel 1983 si arrivò a un passo dalla guerra nucleare per una valutazione sbagliata di Mosca, che scambiò le esercitazioni di routine della NATO come le manovre per un imminente attacco a sorpresa degli Stati Uniti contro l'Unione Sovietica.
È quanto emerge da un rapporto dell'intelligence USA appena desecretato e pubblicato sul Washington Post. Il dossier "The Soviet War Scare" risale al febbraio 1990 e fa luce su uno degli episodi più pericolosi della Guerra Fredda.
Era l'autunno di quell'anno, al Cremlino comandava Yuri Andropov, alla Casa Bianca Ronald Reagan. La tensione era ai massimi livelli, dopo che i sovietici avevano abbattuto in settembre un aereo civile della Corea del Sud e gli occidentali si apprestavano a dispiegare nuove batterie di missili con testata nucleare in Europa.
"I leader militari sovietici erano seriamente preoccupati dal fatto che gli USA avrebbero potuto usare le operazioni NATO come una copertura per lanciare a sorpresa un attacco reale", si legge nel rapporto che fu preparato per la Casa Bianca.
ANSA/M.Ang.