Palermo diventa la casa di tutti i libici per due giorni, ma il colpo di scena viene servito prima di cena. L'osso più duro, il generale Khalifa Haftar, dopo mille tira e molla, alla fine è arrivato lunedì in Sicilia per la conferenza internazionale promossa dall'Italia. Anche se lo ha fatto alle sue condizioni.
Il generale Haftar arriva in Sicilia
Il generale della Cirenaica, al culmine di una giornata di attesa via via più spasmodica, è arrivato in tarda serata a Villa Igiea. Il premier italiano Giuseppe Conte gli è andato incontro e i due hanno avuto un fitto colloquio, a portata di fotografi. Poi però Haftar è andato via, disertando la cena con gli altri libici. La partita di Palermo, comunque, è cominciata ed il padrone di casa ha lanciato il primo dado: "Siamo qui per aiutare il popolo libico a decidere del suo futuro".
Haftar, tassello chiave nel puzzle libico, ha tirato la corda fino all'ultimo. Nelle ultime settimane ha tenuto il pallino, diventando l'oggetto principale delle attenzioni della diplomazia italiana, ma anche dei russi e degli americani. In un estenuante balletto di promesse e ripensamenti. Fino al clamoroso rifiuto della vigilia, con la motivazione che certi invitati a Palermo non gli stavano bene. La sua presenza a Palermo era però troppo importante ed i contatti con Roma sono proseguiti fino all'ultimo sì, strappato al generale al fotofinish, ma con modalità non subito chiare.
Libia, un paese allo sbando
Telegiornale 12.11.2018, 21:00