“Le persone hanno perso tutto, hanno fame e sete. Alcune località sono distrutte per l'80%: la situazione è gravissima, anche se per ora il Governo non ha proclamato lo stato di emergenza”.
Swan Fauveaud si trova a Port-au-Prince, la capitale di Haiti, paese stravolto dal passaggio dell’uragano Matthew, che sull’isola ha causato circa 900 morti, centinaia di dispersi, e decine di migliaia di persone senza più una casa.
Raggiunta via Skype, Faveuad, direttrice dell’ONG svizzera Helvetas, attiva nel paese dal 1983, spiega alla RSI che ora le priorità sono i viveri per la popolazione, kit per l’igiene personale e anche il ristabilimento dei mezzi di comunicazione: “La protezione civile si sta attivando in questo senso, l’importante è che tutti gli attori rispettino ora lo schema d’intervento messo in atto dal Governo”.
Dopo il devastante terremoto del 2010, insieme a molte altre organizzazioni, Helvetas si è impegnata molto ad Haiti. “Il paese però – continua Swan Fauveaud – è rimasto fragile: gli aiuti che il Governo riceve fanno fatica ad arrivare a destinazione. È un bilancio poco positivo quello dell'aiuto dispiegato dopo il terremoto di sei anni fa, inefficace. Spero che in questa emergenza saremo capaci di essere più incisivi”.
TG-JM/Red.MM
Dal TG20.00
Catena della solidarietà
Le donazioni per le vittime dell’uragano Matthew possono essere effettuate on line sul sito www.bonheur.ch oppure attraverso l’applicazione della Catena della Solidarietà “Swiss Solidarity” o ancora sul conto postale 10-15000-6 menzione “Uragano Matthew”.