"Non potevo tacere, quando ho scoperto che dopo 20 anni il format di Rodolfo Mirri era ancora lo stesso": si è espressa così Michelle Hunziker venerdì davanti al tribunale di Rimini, dove l'accusa ha chiesto una condanna a sei mesi per lei, a un anno e mezzo per l'inviato di Striscia la notizia Max Laudadio e da nove mesi a un anno per due ragazze fintesi clienti del talent scout romagnolo per un servizio del programma satirico.
La showgirl svizzera risponde dell'accusa di diffamazione: nel 2010, nell'ambito del programma, disse che Mirri quando lei era 17enne le chiese sesso in cambio di aiuto per la carriera. Un metodo di reclutamento che il 58enne adotterebbe ancora.
Nella sua arringa l'avvocato Giulia Bongiorno ha spiegato come non sussistano i presupposti della diffamazione perché la propria assistita non aveva un interesse privato, ma solo la volontà di denuncia pubblica. E di tutelare "le bambine, le ragazze - ha detto Michelle - per far capire loro che non si ha successo facendo sesso". Hunziker è la vittima e non dovrebbe essere l'imputata, ha ricordato la legale. La sentenza è attesa per il 23 settembre.
pon/ATS