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Il Messico a rischio dazi

Una serie di operazioni tende a scongiurare l’imposizione di dazi

  • Oggi, 14:46
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Nuovi dazi USA, il Messico si prepara

Telegiornale 19.01.2025, 12:30

Di: Laura Daverio 

Le minacce di Donald Trump stanno costringendo il governo messicano a reagire. Il presidente eletto degli Stati Uniti ha dichiarato di voler imporre dazi del 25% su Messico e Canada, a meno che non si intervenga per fermare l’immigrazione illegale e il traffico di droga alla frontiera. Questa posizione ha causato tensioni, poiché i problemi al confine con il Messico sono molto più gravi rispetto a quelli con il Canada. I diplomatici canadesi, infatti, hanno sottolineato questa differenza direttamente a Trump, provocando l’ira del Messico. I tre paesi sono vincolati da un trattato di libero commercio che i dazi andrebbero a violare, e ci si sarebbe aspettati una risposta comune contro l’iniziativa statunitense.

I dazi non seguono una logica economica. Il Messico è una base manifatturiera importante per le aziende statunitensi, che producono a costi ridotti ed esportano senza imposte. I dazi colpirebbero i consumatori finali negli Stati Uniti, aumentando i prezzi e alimentando l’inflazione. Inoltre, metterebbero a rischio posti di lavoro e catene di approvvigionamento integrate. Tuttavia, l’impatto sarebbe ancora più grave sull’economia messicana, più fragile e dipendente dalle esportazioni verso il mercato nordamericano. La presidente messicana Claudia Sheinbaum ha avvertito che il suo Paese risponderebbe con dazi propri, rischiando di innescare una dannosa guerra commerciale.

Per Trump, però, la posta in gioco è politica: le minacce di dazi sono una strategia che ha ottenuto risultati tangibili durante il suo primo mandato.  Il Messico, infatti, è stato costretto a rivedere la propria politica migratoria. Storicamente considerati “fratelli” per la comune esperienza di emigrazione, i migranti che attraversavano il Messico verso gli Stati Uniti si sono trovati di fronte a una rapida militarizzazione dei confini. Trump aveva poi lanciato la controversa politica di “Rimani in Messico”, obbligando i richiedenti asilo negli Stati Uniti ad attendere in territorio messicano, aggravando il sovraffollamento e aumentando la pericolosità delle aree di confine.

Il crimine organizzato ha approfittato della chiusura dei canali legali, prendendo il controllo delle rotte migratorie e diffondendo violenza. Nello stato di Chiapas, al confine con il Guatemala, i cartelli della droga Sinaloa e Jalisco Nuova Generazione si scontrano da mesi per il controllo del territorio, costringendo migliaia di persone alla fuga.

In vista dell’inaugurazione del secondo mandato di Trump il 20 gennaio, il Governo messicano ha intensificato le operazioni per dimostrare la propria efficacia come partner strategico. Di recente, in un solo giorno, 5’200 migranti sono stati bloccati e detenuti per il rimpatrio. Nella stessa giornata, le autorità hanno sequestrato oltre una tonnellata di fentanyl, l’oppioide sintetico che ha invaso il mercato statunitense, attraverso operazioni delle forze armate.

Dietro alle minacce di dazi, c’è anche la guerra commerciale con la Cina e la crescita degli investimenti cinesi in Messico. Dopo l’introduzione di dazi sulle merci cinesi, molte aziende cinesi hanno spostato la produzione in Messico per sfruttare i vantaggi dell’accordo di libero scambio nordamericano. Pur dando il benvenuto ai nuovi investimenti, il Messico ha monitorato che questi non includano tecnologie avanzate o prodotti che competano direttamente con le industrie statunitensi. Ma Washington ha sempre visto questi movimenti con sospetto.

Un mese fa un’operazione contro le merci contraffatte ha colpito il magazzino Mexico Mart, portando al sequestro di 262’000 articoli contraffatti provenienti dall’Asia, per lo più cinesi, inclusi prodotti Disney, simbolo del mercato statunitense.

La presidente Sheinbaum sostiene che i dazi possano ancora essere evitati, ma il clima di tensioni vede pochi ottimisti. Nei prossimi mesi, ci si aspetta una combinazione di deportazioni caotiche, dazi su almeno alcune merci e rinegoziazioni per la lotta congiunta alla droga e delinquenza. La durata di queste pressioni sarà cruciale per l’economia messicana e la stabilità del Paese.

02:26

Trump minaccia nuovi dazi

Telegiornale 26.11.2024, 20:00

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