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Il Qatar dice basta alla mediazione tra Israele e Hamas

Doha ritira la sua disponibilità a collaborare per il cessate il fuoco fintanto che le due parti non dimostreranno “disponibilità e serietà” nei negoziati

  • 9 novembre, 16:30
  • 9 novembre, 22:42
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L'imponente profilo della capitale Doha

  • Keystone
Di: AFP/Reuters/OCartu 

Il Qatar ha deciso di ritirarsi dalla sua mediazione tra Israele e Hamas dopo mesi di sforzi infruttuosi per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. La notizia, anticipata alle agenzie di stampa internazionali da una fonte diplomatica, è poi stata confermata dal ministero degli Esteri dello Stato del Golfo. Il portavoce Majed Al Ansari ha spiegato che il suo Paese riprenderà gli sforzi da mediatore “quando le parti mostreranno la loro disponibilità e serietà”.

L’ufficio politico di Hamas a Doha “non ha più ragion d’essere”, ma non è ancora chiaro se la sede sarà chiusa. Un funzionario del movimento ha per il momento dichiarato all’AFP che non è stata ricevuta “alcuna richiesta di lasciare il Qatar”.

Tante trattative, pochi risultati

Insieme agli Stati Uniti e all’Egitto, il Qatar ha svolto un ruolo di mediazione tra i due belligeranti a partire da un’unica tregua del conflitto nel novembre 2023, durata una settimana e che ha portato al rilascio di ostaggi detenuti a Gaza in cambio di prigionieri palestinesi detenuti da Israele. Da allora si sono tenute numerose sessioni negoziali senza alcun risultato.

Hamas e Israele si accusano reciprocamente di bloccare qualsiasi accordo, poiché ciascuna parte rifiuta le condizioni poste dall’altra per un cessate il fuoco nella guerra scatenata il 7 ottobre 2023 da un attacco a Israele da parte del movimento islamista palestinese.

Secondo la fonte diplomatica, il Qatar ha già “notificato la sua decisione a entrambe le parti, Israele e Hamas, e all’amministrazione statunitense”. “I qatarioti hanno informato l’amministrazione statunitense che sarebbero pronti a riprendere la mediazione quando entrambe le parti (...) dimostreranno una sincera volontà di tornare al tavolo dei negoziati”.

Da tempo il Qatar ospita una sede di Hamas

Il ricco emirato petrolifero del Qatar, alleato degli Stati Uniti, è stato sede dell’ufficio politico di Hamas per più di 10 anni, ed è nel Paese che risiedeva anche l’ex capo del movimento palestinese, Ismail Haniyeh, ucciso il 31 luglio in un attentato a Teheran di cui è responsabile Israele.

L’ufficio di Hamas in Qatar è stato “aperto nel 2012 in coordinamento con il governo americano, a seguito della sua richiesta di avere un canale di comunicazione” con il movimento, ha spiegato un funzionario di Doha all’inizio della guerra. L’ufficio è stato “utilizzato per la mediazione coordinata con diverse amministrazioni americane per stabilizzare la situazione a Gaza e in Israele”, ha aggiunto.

Stando a quanto riferito venerdì da un funzionario statunitense, Washington ha detto al Qatar che la presenza di Hamas a Doha non è più accettabile da quando il gruppo militante palestinese ha rifiutato l’ultima proposta di cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi.

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