La Polonia dovrà pagare un milione di euro al giorno alla Commissione Europea, che il 7 settembre aveva fatto richiesta proprio di una sanzione finanziaria nei suoi confronti, inerente a una controversia che interessa il campo giuridico.
Lo ha deciso la Corte di giustizia dell’UE. La sanzione è inflitta al paese per non aver sospeso l’applicazione delle disposizioni nazionali relative in particolare alle competenze della Camera disciplinare della Corte suprema, organo che ha il compito di vigilare sul potere giudiziario. La norma che modifica la legge sull’organizzazione dei tribunali ordinari, la legge sulla Corte suprema e alcune altre leggi è entrata in vigore il 14 febbraio 2020 ed è considerata lesiva delle libertà dei magistrati. Nonostante le promesse di abolirla, nulla è stato fatto nel corso dei mesi.
La Polonia è in conflitto con Bruxelles da anni a proposito proprio della riforma giudiziaria portata avanti dal partito conservatore al potere (PiS). Le tensioni si sono esacerbate quando il 7 ottobre il Tribunale costituzionale polacco ha decretato che alcune leggi dei tratti europei non sono compatibili con la costituzione nazionale, violando di fatto uno dei principi fondativi dell’Unione. La multa sarà valida sino a una marcia indietro del Governo.
La reazione
"L'UE è una comunità di Stati sovrani governati da regole chiare… La questione dell'organizzazione della magistratura è di competenza esclusiva degli Stati membri". Lo scrive su Twitter Piotr Müller, portavoce del premier polacco Mateusz Morawiecki commentando la sentenza odierna. "Il Governo polacco", continua, "ha parlato pubblicamente della necessità di introdurre modifiche in questo settore che ne garantissero l'efficace funzionamento. La via delle punizioni e dei ricatti verso il nostro paese non è quella giusta".
Toni sempre più accesi tra UE e Polonia
Telegiornale 19.10.2021, 14:30