I combattimenti fra Israele e l’ala militare del movimento palestinese Hamas sono continuati per tutta la notte tra lunedì e martedì. Dalla Striscia di Gaza sono stati lanciati ieri oltre 250 razzi verso lo Stato ebraico, alcuni si sono esplosi alla periferia di Gerusalemme. Lanci sono proseguiti anche in mattinata e l’aviazione israeliana ha risposto colpendo vari obiettivi definiti militari, provocando, secondo fonti palestinesi, una ventina di morti e decine di feriti. Incidenti si sono pure verificati fra dimostranti palestinesi e la polizia israeliana a Gerusalemme Est. Abbiamo chiesto quali potrebbero essere le cause di questa fiammata preoccupante del conflitto israelo-palestinese al professor Sergio Della Pergola, docente di demografia all’Università ebraica di Gerusalemme:
“Da un lato, da parte israeliana e da parte di movimenti molto nazionalisti, vicini al Governo Netanyahu, c’è stata negli ultimi giorni una certa provocazione nei confronti della popolazione araba di Gerusalemme Est. In particolare, ieri secondo il calendario ebraico era l’anniversario della conquista di Gerusalemme durante la guerra dei sei giorni ed era stata prevista una grande sfilata anche attraverso i quartieri musulmani della città vecchia”.
Rinviate le elezioni nei territori palestinesi
Telegiornale 30.04.2021, 22:00
Questa provocazione è senz'altro stata un fattore scatenante, ma la società palestinese è già in agitazione di suo, in questo momento, per il rinvio delle elezioni voluto da Mahmud Abbas. Qual è, professore, il suo punto di vista?
“Tutti i sondaggi elettorali dicono che Mahmud Abbas è destinato a perdere drammaticamente queste elezioni, mentre il movimento rivale di Hamas sembra avviato verso una grande vittoria. Quindi, per una questione di strategia interna palestinese, le elezioni sono state sospese e questo ha causato una grande protesta da parte dei palestinesi ma rivolta verso lo stesso Abbas; a questo si aggiunge il fatto che da Gaza i movimenti musulmani fondamentalisti sostengono che i disordini e quindi il ferimento di alcuni palestinesi a Gerusalemme siano intollerabili, e quindi hanno intrapreso il lancio di missili iniziato in questi giorni. Io vivo a Gerusalemme, e a essere straordinario è il fatto che ieri sono caduti nella periferia della zona urbana due missili, è qualcosa di inaudito: la capitale bombardata da Gaza. Qui si dice che è stata oltrepassata una linea rossa invalicabile”.
Il prof. Sergio Della Pergola
Israele si trova dunque a dover rispondere a questo evento senza precedenti - i razzi sparati da Gaza fino alla periferia di Gerusalemme - mentre il Governo di Netanyahu è dimissionario, e le trattative in corso per formare una maggioranza alternativa, senza di lui, includono anche un partito arabo alquanto estremista. Qual è dunque la possibile reazione da parte israeliana?
“Il dilemma di Israele è sempre quello se dover reagire a questi lanci di missili, ne sono caduti credo oltre 200 facendo anche diversi feriti ma per fortuna nessun morto, in modo contenuto, quindi entro due o tre giorni si potrebbe arrivare a una specie di cessate il fuoco, oppure se fare un’azione di profondità: entrare con l’esercito a Gaza e cercare di fare piazza pulita delle fabbriche di missili e fermare la dirigenza estremista del movimento Hamas. Questa seconda ipotesi porterebbe però gravi conseguenze anche per Israele, perché causerebbe inevitabilmente perdite anche nell’esercito israeliano, e nessuno vuole addossarsi questa responsabilità. In passato situazioni del genere si sono concluse in pochi giorni, ma in questo momento a causa dell’incertezza politica è molto difficile prevedere fino a dove si vorrà tirare la corda”.
Intervista raccolta da Andrea Ostinelli
Adattamento: ludoC
Notte di scontri in Israele
Telegiornale 11.05.2021, 14:30