"Abbiamo più di 3,2 milioni di persone che hanno ricevuto una dose, circa il 35% della popolazione". A dirlo è Nadav Davidovitch, professore di salute pubblica dell'Università Ben Gurion e consigliere del Governo israeliano, ospite della puntata di Modem del 4 febbraio 2020.
In questo momento, lo Stato ebraico - che conta circa 8,8 milioni di abitanti - è il Paese che ha immunizzato più persone in rapporto alla popolazione. Secondo le stime di Davidovitch, "domani saranno circa 2 milioni le persone che avranno ricevuto anche la seconda dose". Un livello di copertura che sembra stia dando i primi risultati in termini di protezione delle fasce più fragili della popolazione, dove si è osservata una diminuzione dei casi gravi e della mortalità.
L'esperto israeliano ricorda però che per raggiungere l'immunità di gregge occorrerà aspettare i vaccini per i bambini. Ma non si potrà ignorare nemmeno la situazione esterna. "È molto importante che ci siano anche i vaccini per i palestinesi", conviene Davidovitch. In Cisgiordania le vaccinazioni sono iniziate due giorni fa con l’arrivo delle prime dosi del preparato di Moderna. Nei prossimi giorni sono attese anche le forniture del vaccino russo Sputnik V e altre, più consistenti, provenienti dall’iniziativa Covax.
Dall'inizio della pandemia, il Paese ha registrato circa 640'000 casi di contagio e oltre 4'700 decessi legati al Covid-19. Per contenere la diffusione del virus, sono state introdotte più volte misure restrittive che al momento sono ancora in vigore. Misure che talvolta sono state violate dalla comunità ultraortodossa, come nel caso del funerale del rabbino Rabbi Meshulam Soloveitchik, a cui hanno partecipato migliaia di persone.