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Italia, la Consulta boccia il "Porcellum"

"No" della Corte costituzionale alla discussa legge elettorale in vigore dal 2006. Le motivazioni dell'attesa sentenza saranno comunicate nelle prossime settimane

  • 04.12.2013, 19:14
  • 06.06.2023, 11:44
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La sede della Corte costituzionale italiana a Roma

  • ANSA

La Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legge elettorale italiana (il cosiddetto Porcellum), ha dichiarato illegittimi sia il premio di maggioranza senza soglia sia le liste bloccate. Lo rende noto la stessa Corte, precisando che le motivazioni saranno comunicate nelle prossime settimane.

"Resta fermo che il Parlamento può sempre approvare nuove leggi elettorali, secondo le proprie scelte politiche, nel rispetto dei principi costituzionali", ha inoltre sottolineato il massimo organo giudiziario italiano.

Sulla riforma elettorale, ieri il presidente del Senato Grasso aveva ammonito i partiti: si trovi condivisione e si esca dallo stallo, o si rischia la rabbia dei cittadini.

Ansa/red.MM.

"Porcellum" ultimo atto, insomma. Fra alcune settimane, quando verranno pubblicate le motivazioni del "no" della Corte costituzionale, decadrà definitivamente la più controversa legge elettorale della vicina Penisola, in vigore dal 2006.
Una normativa che ha acceso a più riprese le polemiche per via delle sue disposizioni: dalle "liste bloccate" (decise dai partiti, senza possibilità per l'elettore di esprimere preferenze) fino alle modalità d'attribuzione del premio di maggioranza, differenziate a seconda del ramo del Parlamento.
Proprio quest'ultima caratteristica ha contribuito, negli anni, alla formazione di coalizioni di governo poco stabili: con maggioranze confortevoli alla Camera dei deputati, ma decisamente risicate al Senato.La normativa venne introdotta nel 2006 e suscitò da subito grandi polemiche per il fatto di essere stata imposta dall'allora maggioranza di centrodestra, praticamente a ridosso delle elezioni di quell'anno.
Venne definita "Porcellum" dall'autorevole politologo italiano Giovanni Sartori, dopo che lo stesso politico che ne fu promotore - il leghista Roberto Calderoli - arrivò a definirla a posteriori come "una porcata".

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Red.MM/ARi

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