Bernardo Provenzano era un boss dai molteplici volti. E’ morto mercoledì a Milano all’età di 83 anni. Venne arrestato nell’aprile del 2006 nella sua città Corleone e nelle operazioni partecipò pure Giuseppe Caruso, ex questore di Palermo che ricorda "la calma serafica" del leader di Cosa Nostra dopo la cattura.
Provenzano, ha spiegato ai microfoni di Giuseppe Bucci, si preoccupò subito del suo stato di salute chiedendo alcuni medicinali: "Era una questione di vita o di morte", affermò.
Nei ricordi di Caruso emergono i modi distaccati del carattere di Binnu u’Tratturi e quell’uso disinvolto dei celebri pizzini, i bigliettini che gli servivano per comunicare con i suoi subalterni negli oltre 40 anni di latitanza. Una metodo forse antiquato, ma sicuramente "più efficace dai moderni mezzi di comunicazione tecnologici" per evitare intercettazioni, ha sottolineato.
Sollecitato sulla problematica della mafia oggi in Sicilia, Caruso ha le idee in chiaro: "Ha sempre un forte consenso, e fino a quando sarà così non potrà essere estirpata".
RG/AlesS