Il reportage di Loretta Dalpozzo
La pioggia ha portato un po’ di sollievo all’Indonesia e ai paesi circostanti dopo più di due mesi trascorsi avvolti in una foschia tossica, provocata dagli incendi che divampano nelle foreste indonesiane e che sprigionano quantita’ enormi di CO2. E' un fenomeno che si ripete ogni anno, da decenni, ma che quest’anno El niño ha reso più lungo ed intenso. Gli esperti sostengono che gli incendi delle ultime settimane abbiano provocato il doppio delle emissioni annue di tutta l'Australia.
Torba e olio di palma
L'Indonesia si è impegnata a ridurre le sue emissioni del 29% entro il 2030, ma l'espansione agricola in corso sembra incontrollabile e le emissioni superano i due miliardi di tonnellate di CO2. E’ soprattutto la combustione di fuochi di torba che rilascia ingenti quantità di metano, un gas serra fino a 25 volte più potente del CO2. L’Indonesia è il più grande produttore di olio di palma, che si trova in numerosissimi prodotti alimentari ed estetici, la cui domanda è in crescita, cosi come la deforestazione, malgrado i ripetuti tentativi di limitarla.
La popolazione soffre in silenzi, si stima che nei prossimi anni ci potrebbero essere 100'000 morti premature, causate dalle emissioni rilasciate nell’atmosfera, ma nei villaggi piu’ colpiti c’è una sorta di omertà su chi, come e perché questo avviene. Eppure 19 persone sono morte in Indonesia a causa dei gas nocivi, tra cui dei bambini.
Intervista a Kim Stengert, WWF Singapore
RSI Info 19.11.2015, 12:36
Disboscare, per sopravvivere
Ci sono le grandi ditte di olio di palma accusate spesso di intimidire la popolazione, ma ci sono anche i piccoli proprietari terrieri che disboscano per sopravvivere. La lotta contro i cambiamenti climatici non è una priorità per chi vive con pochi dollari al mese eppure si cerca di sensibilizzare la popolazione sull’importanza della foresta, il polmone del mondo. Abbatterla non fa che aumentare il rischio di catastrofi naturali e l'Asia è il continente in assoluto più flagellato da inondazioni, alluvioni e siccità
I Governi della regione si sono, per settimane, biasimati a vicenda per la situazione. L’Indonesia ha inzialmente rifiutato l’aiuto di Singapore per cercare di domare gli incendi. La verità è che le grandi ditte dietro alla deforestazione provengono dai paesi vittime della nube tossica, dall’Indonesia, da Singapre e dalla Malaysia. Gli interessi economici e politici sono enormi, ma una maggiore coordinazione e solidarietà regionale è necessaria, così come un freno all’espansione illegale delle coltivazioni di palma da olio e legna da carta nelle torbiere ricche di carbonio.