La protesta s'è fatta ancora più accesa venerdì in Iraq, giorno in cui le massime autorità sciite hanno avvertito il potere civile che la contestazione diventerà sempre più virulenta se non verrà data rapida risposta alle richieste.
Il bilancio di quattro giorni di disordini, scatenati soprattutto nella capitale e nel sud dove domina la suddetta corrente religiosa, è di una cinquantina di morti, tra cui quattro poliziotti, e centinaia di feriti.
I manifestanti puntano il dito contro autorità inerti di fronte al problema della disoccupazione, corrotte e incapaci di fornire adeguati servizi pubblici. A poco è quindi valsa l'allocuzione, giovedì sera, del premier Abdel Madi, al potere da appena un anno, il quale ha invitato il popolo a pazientare. Il Governo -ha replicato un rappresentante del grande ayatollah Ali Sistani- deve cambiare il suo modo di gestire i problemi del paese.
Iraq, 100 morti durante le proteste
Telegiornale 05.10.2019, 14:30