Münster, si cerca un perché

La polizia tedesca sta ancora tentando di capire le motivazioni alla base del gesto del guidatore del furgone che sabato pomeriggio a Münster, in Germania, si è scagliato contro la clientela seduta ai tavolini di un ristorante del centro, uccidendo due persone e ferendone una ventina, prima di suicidarsi con un colpo di pistola.

Tra le poche certezze su cui possono lavorare gli inquirenti c’è il fatto che non si tratta di un attacco terroristico come quello compiuto da un tunisino con un autotreno, che a Berlino ha causato dodici morti nel dicembre 2016. Herbert Reul, ministro dell’Interno del Land del Nord Reno-Westfalia, ha detto che “nulla indica che si abbia a che fare con l’islamismo”.

Il guidatore del camioncino era infatti un tedesco di 48 anni e non un rifugiato come si era pensato inizialmente. L’uomo viveva addirittura nei pressi di dov'è avvenuto il dramma. I media tedeschi precisano che l’assalitore soffriva di turbe psichiche e aveva un passato di piccolo delinquente, atti di violenza gratuita e problemi professionali.

AFP/Reuters/EnCa

08.04.2018: Münster, l'attentatore è un tedesco psicolabile