Migranti, dure reazioni all'accordo UE-Tunisia

Un accordo di “partenariato strategico” che aiuterà a limitare l’immigrazione clandestina e a combattere il traffico di esseri umani. E’ il memorandum d'intesa tra Tunisia e Unione Europea firmato il 16 luglio 2023 a Cartagine, dal presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, la premier Giorgia Meloni, il primo ministro Mark Rutte e il presidente tunisino Kais Saied.

A conti fatti, si tratta di un tassello nuovo nel tentativo di limitare l’immigrazione clandestina in partenza dalla Tunisia e di combattere il traffico di esseri umani. Ma quanto sostegno effettivo raccoglie questo accordo? Dice il premier olandese Mark Rutte: "La Tunisia è una delle rotte più importanti per i migranti verso l'Unione Europea. Che spesso sono migranti economici che non hanno alcuna speranza di ottenere l'asilo. Quindi avrà davvero un impatto. Spero vivamente che il flusso migratorio diminuirà, vedremo se in pratica funzionerà".

Molte perplessità arrivano invece dalla società civile tunisina. Dicono alcuni cittadini: "Il problema della migrazione non si fermerà mai, non credo all'Unione eruopea. Siamo importanti per loro solo per i migranti". E ancora: "E' un accordo molto vago, per nulla chiaro da entrambe le parti, non sappiamo cosa hanno in cantiere per noi". Infine: "Sono assolutamente contrario a questo accordo. La situazione economica è gia messa male. Cosa succederà se ci rimandano indietro migliaia di migranti? Che cosa ne faremo di loro?".

L’accordo, in ogni caso, deve ora essere approvato da tutti gli Stati membri dell’UE. Ma con Ungheria e Polonia in trincea sul dossier-migranti, il cammino della ratifica non sarà semplicissimo.