“Comprendere il nostro tempo”: è questo il titolo dell’evento organizzato ieri sera, lunedì, all’Università della Svizzera italiana a Lugano da Rete Due, che ha visto confrontarsi il filosofo italiano Massimo Cacciari e il cardinale e arcivescovo di Milano Angelo Scola.
I due ospiti di eccezione, in una sala stracolma, hanno riflettuto sulle crisi che percorrono l’Europa: dall’unità del vecchio continente al dramma vissuto da milioni di migranti che bussano alle nostre porte.
Qual è il punto di equilibrio fra il dovere morale di accogliere queste persone e le paure della popolazione di fronte ad un fenomeno inedito, ha chiesto il giornalista RSI Bruno Boccaletti al cardinale Scola: “Il punto di equilibrio – ha risposto – si trova riflettendo sui soggetti che devono entrare in azione di fronte al fenomeno”.
“La chiesa opera sul pronto intervento: quando i migranti arrivano a Lampedusa dà una mano, anche ospitando i rifugiati, come a Milano per esempio, dove diamo alloggio a quasi 2'000 rifugiati distribuiti in varie parrocchie”.
Il compito dell’autorità politica è un altro, afferma l’arcivescovo, ovvero quello di pensare ad un piano organico ed equilibrato che tenga conto della storia e delle nostre tradizioni e che protegga l’identità dinamica delle nostre popolazioni: “Un aspetto che sta mancando, in quanto la frammentazione europea è tale per cui ognuno pensa a sé”.
“La paura di fronte ad un dato di questo genere (i numeri delle persone che attraversano il Mediterraneo o seguono la rotta balcanica, ndr.) è logica e naturale. Ma si supera attraverso un’azione di accurata informazione e di recupero del senso della vita”.
RG/ludoC
L’intervista completa di Bruno Boccaletti al cardinale Angelo Scola nell’audio in fondo all’articolo. La registrazione del dibattito sarà visibile da domani sul nostro sito rsi.ch nella pagina dedicata agli speciali di Rete Due e al tema sempre su Rete Due saranno anche dedicate due puntate di laser in onda il 16 e 17 giugno alle 9.00.
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