Altro che miliardario fai da te. Il New York Times, con uno degli attacchi più diretti al presidente americano, accusa Donald Trump di aver ereditato dall'impero dei genitori almeno 413 milioni di dollari, gran parte dei quali frutto di elusione fiscale.
Il quotidiano statunitense, dunque, mette in dubbio la versione del tycoon che si è sempre vantato di essersi fatto da solo, di aver guadagnato miliardi grazie unicamente alle sue doti di businessman e di non aver chiesto mai un dollaro a suo padre, Fred C. Trump, imprenditore, arrestato nel 1927 per aver partecipato ai disordini scatenati dal Ku Klux Klan, che costruì la sua fortuna a New York con le speculazioni edilizie. In uno dei suoi condomini, dove la regola non scritta impediva l'accesso alle persone di colore, visse Woody Guthrie che stigmatizzò le idee di Trump padre nella famosa canzone "Old man Trump".
Dall'inchiesta del New York Times emerge come gran parte del denaro che Trump ricevette dall'azienda del padre, morto nel 1999, fu una sorta di ricompensa per aver aiutato i genitori a eludere le tasse: Donald Trump e i suoi fratelli crearono una società fittizia per mascherare e nascondere i milioni di dollari ricevuti, aggirando il fisco con operazioni che il quotidiano statunitense definisce "vere e proprie frodi", attraverso le quali pagarono 52,2 milioni di dollari di tasse invece di 550 milioni, in base all'aliquota del 55% prevista allora su donazioni ed eredità.
L'inchiesta solleva inevitabilmente nuovi dubbi sul fatto che Trump si sia finora rifiutato di rendere pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi, rompendo una consuetudine lunga decenni da parte dei presidenti americani.
Dal canto suo Trump respinge le accuse, bollando l'inchiesta giornalistica come "un attacco fuorviante alla famiglia Trump".
ATS/M. Ang.