Mondo

"No a violenza in nome di Dio"

Il Papa visita la comunità musulmana nella moschea centrale di Bangui

  • 30 novembre 2015, 10:32
  • 7 giugno 2023, 15:33
Il Pontefice tra i bimbi del campo profughi di Bangui

Il Pontefice tra i bimbi del campo profughi di Bangui

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Nell'ultimo giorno in Centrafrica, tappa finale di un viaggio che lo ha portato anche in Kenya e in Uganda, il Papa ha incontrato la comunità musulmana nella moschea centrale di Koudoukou, a circa quattro chilometri da Bangui, capitale della Repubblica Centroafricana.

"Insieme diciamo no a odio, violenza, vendetta, in particolare quella in nome di una fede o di un Dio", ha detto Francesco, riconoscendo il ruolo svolto dai musulmani in Centrafrica per la riconciliazione e contro l'odio interetnico. E a quello svolto in questo senso da tutte le religioni e confessioni presenti nel Paese.

Un omaggio analogo il Pontefice lo aveva tributato domenica, nella visita alla Facoltà teologica evangelica (FATEB), ma oggi le parole agli islamici suonano ancora più significative, considerati i conflitti tra fazioni armate (filocristiane e filomusulmane) che hanno fatto piombare il Paese nella violenza e lo hanno portato sull'orlo del genocidio.

La Repubblica centrafricana "grazie alla collaborazione di tutti i suoi figli potrà dare impulso" a tutto il continente se "le prossime consultazioni" daranno leader capaci di unire la nazione e non rappresentare una fazione. Il Centrafrica potrà "influenzare positivamente l'Africa e aiutare a spegnere i focolai di tensione che vi sono presenti e impediscono agli africani di beneficiare di quello sviluppo che meritano e al quale hanno diritto", ha sottolineato il Papa.

Dopo gli incontri in moschea il Pontefice ha visitato i rifugiati radunati in alcune tende vicino alla moschea e ha visitato la scuola di Koudoukou, dove bambini cristiani e musulmani studiano insieme.

ATS/ANSA/M.Ang.

Dal TG12.30:

01:19

RG 12.30 del 30.11.2015 Il servizio di Chiara Savi

RSI Info 30.11.2015, 13:48

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