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Nuovo Congresso, vecchi guai

Il rinnovato Parlamento statunitense inizia giovedì i propri lavori a Washington, ma difficilmente sbloccherà l'attuale fase dello "shutdown"

  • 3 gennaio 2019, 08:32
  • 22 novembre, 23:21
01:14

RG 07.00 del 03.01.2019 - La corrispondenza di Emiliano Bos

RSI Info 03.01.2019, 08:14

  • Reuters
Di: AFP/Reuters/AP/EnCa 

Debutta oggi, giovedì, il nuovo Congresso statunitense, 116° della storia, che dopo l’esito delle elezioni di mid term lo scorso novembre, vede sì i democratici rafforzarsi alla Camera dei rappresentanti ma il Senato rimane sempre in mano ai repubblicani.

Vero è che il fatto di avere la Camera in mano ai dem renderà più difficile la seconda parte del mandato di Donald Trump, senza contare che – salvo colpi di scena – proprio la presidenza della Camera dovrebbe tornare nelle mani di Nancy Pelosi, che ha rivestito tale incarico già tra il 2007 e il 2011.

La 78enne Pelosi, terza carica politica USA dopo il presidente e il suo vice, Mike Pence, è già pronta del resto a sfidare Trump, presentando subito misure temporanee per il bilancio che permetterebbero di sbloccare lo “shutdown” che paralizza parte delle amministrazioni federali americane dal 22 dicembre.

Con Donald Trump deciso a bocciare ogni proposta avversaria e il Senato che è appunto a maggioranza repubblicana ma con quest’ultimo partito che non dispone però dei seggi necessari per varare le leggi (ne ha 53 dei 60 necessari), sarà difficile raggiungere la soluzione alla crisi, a quasi due settimane dall’inizio dello shutdown.

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RG 12.30 del 03.01.19 - La corrispondenza di Emiliano Bos

RSI Info 03.01.2019, 14:30

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