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ONU: “Insediamenti israeliani, un crimine di guerra”

Un rapporto dell’Alto commissario per i diritti umani denuncia pure che le colonie eliminano “ogni possibilità pratica di creare uno Stato palestinese sostenibile”

  • 8 marzo, 11:32
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Uno scorcio della colonia israeliana di Ma'ale Adummim

  • Reuters
Di: AFP/RSI Info

La creazione e l’espansione degli insediamenti israeliani nei territori palestinesi occupati è un “crimine di guerra” e “minaccia di eliminare qualsiasi possibilità pratica di creare uno Stato palestinese sostenibile”, hanno avvertito venerdì le Nazioni Unite.

La creazione e la continua espansione degli insediamenti “equivale al trasferimento da parte di Israele della propria popolazione civile nei territori che occupa” e “tali trasferimenti costituiscono un crimine di guerra”, ha denunciato un rapporto dell’Ufficio dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

Il rapporto, che copre il periodo dal novembre 2022 alla fine di ottobre 2023, afferma che “tali trasferimenti costituiscono un crimine di guerra per il quale le persone coinvolte possono incorrere in responsabilità penale individuale”.

“La violenza dei coloni e le violazioni legate agli insediamenti hanno raggiunto nuovi livelli scioccanti e rischiano di eliminare qualsiasi possibilità pratica di creare uno Stato palestinese sostenibile”, si legge nel rapporto, che precisa: “Le dimensioni degli insediamenti israeliani esistenti sono aumentate considerevolmente” durante il periodo in esame.

“Le informazioni pubblicate questa settimana, secondo cui Israele avrebbe intenzione di costruire altre 3’476 unità abitative per i coloni a Maale Adumim, Efrat e Kedar, sono contrarie al diritto internazionale”, ha dichiarato Volker Türk, Alto Commissario per i diritti umani, citato in un comunicato stampa diffuso in occasione della pubblicazione del rapporto.

Intanto, alti funzionari dell’amministrazione Biden hanno accusato Hamas di ostacolare un accordo di cessate il fuoco di sei settimane con Israele rifiutandosi di rilasciare gli ostaggi malati, anziani e donne che tiene prigionieri a Gaza. Lo riferisce il Times of Israel.

“Oggi potrebbe esserci un cessate il fuoco di 6 settimane se Hamas accettasse di rilasciare ostaggi vulnerabili, tra cui donne, anziani, malati e feriti”, ha detto un funzionario vicino al dossier chiedendo l’anonimato.

Gaza a cinque mesi dall'inizio della guerra

Telegiornale 07.03.2024, 20:00

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