Inizia oggi al tribunale di Schiphol, poco lontano dall'aeroporto di Amsterdam, il processo al leader dell'estrema destra olandese Geert Wilders, accusato di discriminazione e incitazione all'odio razziale. Se sarà giudicato colpevole potrebbe scontare fino a due anni di carcere o pagare un'ammenda superiore a 20'000 euro.
Wilders, dal canto suo, aveva preannunciato di disertare l'aula, denunciando "una parodia della giustizia". "E l'Olanda ha un enorme problema con i marocchini. Se parlarne è un reato penale, significa che l'Olanda non è più un paese libero ma una dittatura" ha affermato il leader 53enne del Partito per la Libertà (PW).
Nel caso specifico, Wilders è accusato di aver chiuso il comizio del 2014 guidando il coro dei suoi sostenitori che cantavano: "Meno, meno, meno marocchini, noi vogliamo meno marocchini". La sentenza è attesa in dicembre.
Secondo gli ultimi sondaggi il PW è dato testa a testa con i liberali del primo ministro Mark Rutte in vista delle elezioni legislative del 15 marzo prossimo.
ATS/ANSA/M.Ang.