Juan Guaidò ha giurato la notte scorsa a Caracas come presidente dell'Assemblea nazionale grazie al sostegno di 100 deputati, annunciando che la prima sessione dei lavori parlamentari per l'anno 2020 si terrà martedì nella sede del Parlamento, "come prevede la Costituzione".
Ma anche il deputato Luis Parra ha a sua volta giurato, dopo essersi proclamato presidente con il sostegno dei deputati del Partito socialista unito del Venezuela (PSUV) e del presidente del paese Nicolas Maduro.
La posizione dell'Unione Europea
L'Unione europea "continua a riconoscere Juan Guaidò come legittimo presidente dell'Assemblea nazionale fino a che non saranno assicurate le condizioni per una corretta sessione di voto".
Così in una nota il portavoce dell'Alto rappresentante UE, Josep Borrell. Secondo il portavoce, "gli eventi che si sono svolti domenica riguardanti l'elezione del presidente dell'Assemblea nazionale in Venezuela sono stati segnati da gravi irregolarità e da atti contrari al funzionamento democratico e costituzionale" dell'Assemblea stessa. Durante la giornata è stato impedito a Guaidò "e ad alcuni deputati dell'opposizione" di partecipare alla votazione, "ed anche alla stampa è stato bloccato l'accesso all'edificio".
"Le irregolarità - durante l'elezione di Parra non sono compatibili con un processo di elezione legittimo e costituiscono un nuovo passo verso il deterioramento della crisi in Venezuela", scrive il portavoce, che riafferma l'impegno dell'UE a "supportare un processo genuino verso una soluzione democratica e pacifica".
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