Analisi

Quanto affidabili sono le cifre sui morti a Gaza?

Ecco alcune risposte a legittimi dubbi, con una certezza: il numero di chi ha perso la vita nella Striscia è enorme

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Morti a Gaza, il problema delle fonti

SEIDISERA 31.10.2024, 18:24

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Di: Bettina Müller/RSI Info 

Il ministero della sanità di Gaza ha comunicato che i morti dall’inizio della guerra sono oltre 43’000. Ma, c’è un problema in questo tipo di aggiornamento: la fonte. Il ministero della Salute di Gaza è infatti legato a Hamas, che governa la Striscia. Hamas non solo è una parte in causa nella guerra, ma è anche l’artefice del massacro del 7 ottobre e di molti attentati terroristici. Quanto possono essere affidabili quindi le cifre del ministero della salute di Gaza controllato da Hamas?

Certo la fonte è problematica. Essendo legata a Hamas potrebbe avere interesse a gonfiare le cifre, a fare propaganda con il numero dei morti e aumentare così la pressione internazionale su Israele affinché interrompa l’offensiva militare su Gaza. Questo infatti è quanto afferma il governo israeliano, dicendo che le cifre sono gonfiate. Anche Joe Biden ha detto di “non fidarsi di quelle cifre”.

Eppure, il primo ministro Benjamin Netanyahu nel maggio scorso ha detto nel podcast “Call Me Back” “siamo riusciti a mantenere la proporzione fra civili uccisi e combattenti allo stesso livello: 14’000 combattenti sono stati uccisi e probabilmente 16’000 civili sono stati uccisi.” Con queste cifre Netanyahu arriva ad ammettere un numero di persone uccise a Gaza solo leggermente inferiore a quello dichiarato dal ministero della Sanità di Hamas e che era anche stato confermato da un’inchiesta dell’ONU.

Ma perché l’ONU, la maggior parte delle organizzazioni internazionali e anche i media citano e prendono per buone le cifre di un ministero della Salute controllato da Hamas? Il motivo principale è che il ministero della sanità di Hamas fa l’elenco delle persone uccise con nome, cognome, sesso, età. Sono quindi verificabili da chiunque e infatti ci sono diversi ricercatori che stanno analizzando queste cifre, come quelli dell’Università Johns Hopkins e dell Università di Uppsala in Svezia.

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Nella Striscia di Gaza

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Nessuno di loro ha trovato cifre gonfiate o inventate. Anzi, nell’elenco non figurano i dispersi, le persone morte per fame o per mancanza di cure mediche. Tant’è che la rivista medica britannica Lancet arriva a una stima di 186’000 morti a Gaza quest’anno.

Ci sono stati alcuni momenti in cui il numero iniziale citato dal ministero della Salute di Gaza è stato corretto al ribasso (come durante il bombardamento di un ospedale nell’ottobre dell’anno scorso), ma in generale sono risultate corrette ad ogni verifica.

Oltre 43’000 morti in un anno di guerra è una cifra quasi impossibile da comprendere quanti sono civili e quanti combattenti? Il ministero della sanità di Gaza non distingue nel suo bilancio fra civili e combattenti, ma fornendo informazioni su sesso ed età, i ricercatori indipendenti sono arrivati a dire che oltre il 60% delle persone uccise sono donne, bambini e uomini ultrasessantenni. I minorenni uccisi sono tantissimi: oltre 11’000.

Altra cosa: non ci sono solo le cifre del ministero della sanità di Gaza a fornirci un quadro dell’immenso costo umano di questa guerra. Ci sono le immagini satellitari, ci sono i palestinesi che vivono fuori Gaza e che tengono conto dei parenti vivi, con cui sono ancora in contatto, e di quelli morti . Ci sono interi parentadi: famiglie estese che vivevano a Gaza che contavano 300 membri di cui ora ci sono solo una decina di sopravvissuti.

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