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Raid di Israele su Gaza: “Oltre 300 morti”

La tregua tra Tel Aviv e Hamas è finita - Gli aerei dell‘IDF hanno colpito nella notte una trentina di obiettivi nella Striscia - “Non smetteremo sino alla liberazione di tutti gli ostaggi”

  • Oggi, 02:41
  • 29 minuti fa
L'alba dopo la fine della tregua nel campo profughi di Khan Younis.JPG

L'alba dopo la fine della tregua nel campo profughi di Khan Younis

  • Reuters
Di: ATS/Reuters/AP/RSI Info 

Salta la tregua tra Israele e Hamas: l’esercito israeliano ha effettuato nella notte oltre una trentina di raid aerei nella Striscia di Gaza, contro obiettivi militari del movimento islamista palestinese. Un bilancio aggiornato del ministero della sanità palestinese riferisce di oltre 330 morti, tra cui civili e bambini, e decine e decine di feriti; colpite anche alcune tende di sfollati a Khan Younis.

Solo in serata Tel Aviv aveva annunciato di aver intercettato movimenti insoliti proprio a Gaza, ritenendo imminente un attacco da parte dei miliziani affiliati al movimento fondamentalista.

In una nota, il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Israel Katz hanno annunciato di aver autorizzato l’esercito a “intervenire con forza, dopo il ripetuto rifiuto di Hamas di liberare gli ostaggi”. L’operazione militare, a detta di Katz, non si concluderà a breve: “Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non torneranno a casa e tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti”.

Da parte sua Hamas, in un comunicato, afferma che “la decisione di Netanyahu di riprendere la guerra è una decisione di sacrificare i prigionieri e una condanna a morte nei loro confronti”. Secondo la stessa nota, che cita le dichiarazioni di Izzat al-Rishq, membro dell’ufficio politico del movimento, il premier israeliano vede la guerra come “un’ancora di salvezza per le crisi interne che Israele sta attraversando” .

Ma anche da Israele si levano voci di protesta. Il Families Forum, la più grande associazione in Israele di familiari di ostaggi detenuti a Gaza, ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di “smettere di uccidere” i loro cari, dopo i raid lanciati nella notte dall’esercito dello stato ebraico sull’enclave palestinese. Le famiglie chiedono un incontro questa mattina con il primo ministro per avere garanzie sulla protezione degli ostaggi durante operazioni militari.

Duranti gli attacchi, secondo quanto riportato da fonti ufficiali di Hamas, è stato ucciso il generale Mahmoud Abou Watfa, capo del ministero dell’Interno per la Striscia.  Abu Watfa, che aveva il controllo della polizia e dei servizi di sicurezza di Hamas nel territorio palestinese, è morto a Gaza City.

Sostegno a Tel Aviv è stato espresso dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, che ha ricordato le recenti parole del presidente Trump: “Hamas, Houthi, Iran e tutti coloro che stanno cercano di terrorizzare Israele e gli Stati Uniti pagheranno un prezzo.; si scatenerà l’inferno”.

02:19

Gaza, al via i colloqui per un accordo

Telegiornale 10.03.2025, 12:30

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