In Romania i primi exit poll diffusi domenica sera alla chiusura dei seggi danno in testa il partito socialdemocratico (PSD) con il 26%, seguito dalla destra nazionalista di AUR in forte crescita al 19%. Stando ai primi dati redatti dall’Istituto demoscopico Curs, alle spalle dell’AUR si collocherebbero il Partito liberale (PNL) e l’Unione Salvate la Romania (URS, centrodestra) entrambi dati al 15,5%. L’affluenza al voto si attesterebbe intorno al 52,5%
Tutte le forze di estrema destra messe insieme, dunque, si attesterebbero al 30% mentre nelle precedenti elezioni del 2020 “pesavano” meno del 10%. Se confermate, queste stime lasciano presagire un parlamento frammentato con negoziati difficili per la formazione di un governo.
Possibilità di superare lo sbarramento del 5% le avrebbero l’UDMR - il partito della minoranza ungherese - SOS, un altro partito di estrema destra e il POT, altra formazione della destra radicale vicina a Calin Georgescu, il candidato filorusso vincitore a sorpresa, lo scorso 25 novembre, del primo turno delle presidenziali. Il secondo avrà luogo l’8 dicembre.
Romania: seggi aperti per le parlamentari
Telegiornale 01.12.2024, 12:30