Il dissidente russo Alexei Navalny è stato condannato a 3 anni e 6 mesi di carcere da un giudice del tribunale distrettuale Simonovsky, riunitosi per l'occasione presso la sede del tribunale della città di Mosca. Viene tramutata in pena da scontare - per violazione dei termini della libertà sulla parola - quella sospesa con la condizionale pronunciata nel 2014 nel caso Yves Rocher. Alla pena da scontare va sottratto un anno già trascorso agli arresti domiciliari.
Navalny era accusato di aver violato i termini della sua libertà vigilata mentre si stava riprendendo, in Germania,dall'avvelenamento da agente nervino che ha rischiato di costargli la vita. "Sono tornato a Mosca dopo aver completato le cure", ha detto Navalny durante l'udienza di martedì. "Cos'altro avrei potuto fare?"
Il dissidente accusa Putin di essere il mandante del tentativo di avvelenamento, ma le autorità russe negano qualsiasi coinvolgimento. Nonostante i test di diversi laboratori europei, Mosca sostiene di non avere alcuna prova che Navalny sia stato avvelenato.
"Putin passerà alla storia come l'avvelenatore"
Quando la sentenza è stata letta, Navalny ha indicato sua moglie Yulia in aula e ha tracciato il contorno di un cuore sulla gabbia di vetro dove era rinchiuso. In precedenza, il dissidente aveva attribuito il suo arresto alla "paura e all'odio" di Putin, dicendo che il leader russo passerà alla storia come un "avvelenatore". "L'ho profondamente offeso semplicemente sopravvivendo all'attentato da lui ordinato", ha detto. "Lo scopo di quell'udienza è di spaventare un gran numero di persone", ha detto Navalny. "Non si può incarcerare l'intero Paese".
Proteste in tutta la Russia, migliaia di arresti
L'incarcerazione di Navalny ha scatenato massicce proteste in tutta la Russia, con decine di migliaia di persone scese in strada per chiedere il suo rilascio e urlare slogan contro Putin. La polizia ha arrestato più di 5'750 persone solo domenica, tra le quali più di 1'900 a Mosca, il maggior numero di persone mai arrestate in un sol giorno nel Paese dai tempi dell'Unione Sovietica.
"Sto combattendo e continuerò a farlo anche se ora sono nelle mani di persone che amano mettere armi chimiche ovunque e nessuno darebbe tre copechi per la mia vita", ha detto Navalny.
Dopo il suo arresto, il team di Navalny ha rilasciato un video di due ore su YouTube che mostra un'opulenta residenza sul Mar Nero presumibilmente costruita per Putin. Il video è stato visto più di 100 milioni di volte, alimentando il malcontento mentre i russi comuni lottano con una recessione economica, la pandemia di coronavirus e la corruzione diffusa.
Lo scopino del WC diventa il simbolo della protesta
Durante le proteste molti manifestanti agitano in aria uno scopino del wc: un riferimento alla popolarissima video-inchiesta di Navalny sulla mega-villa attribuita a Putin, dove ci sarebbero scopini del water da 700 euro l'uno.
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