L'Unione europea ha deciso di emanare sanzioni dirette contro il presidente russo Vladimir Putin e il ministro degli esteri Sergei Lavrov a seguito dell'invasione russa in Ucraina, come conferma l'alto rappresentante della politica estera dell'UE, Josep Borrell.
Nel frattempo, carri armati russi senza insegne starebbero avanzando nel centro di Kiev, dove nelle ultime ore sono state registrate diverse esplosioni. L'ambasciata svizzera è stata parzialmente evacuata e rimane operativa con un minimo di personale, ha confermato il DFAE a SRF.
L'ambasciata svizzera a Kiev
La città è stata bersaglio nella notte fra giovedì e venerdì, di un pesante attacco aereo, smentito dalle forze russe. Si combatte anche in molte altre località, a nord della capitale e non solo.
E intanto almeno 100'000 persone hanno abbandonato le loro case e in decine di migliaia stanno lasciando l'Ucraina. L'Unione Europea nella notte ha annunciato sanzioni mirate e drastiche nei confronti di Mosca: un limitato accesso ai capitali ma anche a componenti elettronici e computer, nonché equipaggiamenti per l'industria aeronautica, spaziale e petrolifera.
Inoltre, è stata allargata ulteriormente la cerchia di persone colpite da sanzioni mirate: restrizioni di viaggio e congelamenti bancari. Provvedimenti che vengono ripresi e integrati dalla Svizzera. Intanto, il presidente russo Putin sarebbe pronto a inviare una delegazione ministeriale a Minsk, la capitale bielorussa, per colloqui con la dirigenza ucraina, ma ha allo stesso tempo sollecitato l'esercito ucraino a prendere il potere.
Alessandra Spataro, Stefano Pongan, Ludovico Camposampiero, Massimiliano Angeli