Da un lato c'è una multinazionale svizzera, che porta con sé gli interessi di giganti come British Petroleum, Snam, Socar, Axpo e Saipem, e gode del favore dei governi. Dall’altro un paese di 9'800 anime in provincia di Lecce, che conta più ulivi che abitanti, e che vive essenzialmente di turismo.
Qui, nel comune di Melendugno, entro il 16 maggio dovranno iniziare i lavori per la costruzione del gasdotto TAP (Trans Adriatic Pipeline) per portare il gas dall’Azerbagian all’Europa: un’opera da 45 miliardi di dollari.
In Salento, il piano prevede l’espianto di 1'900 ulivi e la costruzione di una vasta area industriale di 12 ettari in piena campagna. “È la lotta di Davide contro Golia”, commenta il sindaco Marco Potì, impegnato in prima linea per contrastare l’opera. Accanto a lui, cittadini e attivisti riuniti nel Comitato No TAP, che effettuano ronde negli uliveti e promettono qualunque tipo di resistenza in caso di inizio lavori: "Saremo peggio dei no-TAV".
Elena Boromeo
Il reportage su www.tvsvizzera.it