È una festa unica al mondo, tanto da essere stata inserita nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Prima della colonizzazione spagnola il Dìa de Muertos veniva celebrato d’estate, ma la festa è gradualmente slittata, fino a coincidere con le festività di Ognissanti e del Giorno dei Morti.
Le parate, però sono già cominciate e la festa dura ben più a lungo del periodo tra il 31 ottobre e il 2 novembre.
Ieri (sabato 26 ottobre) migliaia di persone sono scese in piazza a Città del Messico, con volti dipinti da teschio, come l’immancabile Catrina, dal nome di uno scheletro di donna con un grande cappello immortalato in un’acquaforte realizzata nel 1910 da Josè Guadalupe Posada. Catrina è diventato il simbolo di un momento di gioia: il ricordo e la celebrazione di amici e familiari defunti.
AP/thp