Dialogo tra sordi in Catalogna. A poche ore dal voto sul referendum per l'indipendenza, crescono i toni nella regione autonoma. "Se votiamo tutti il premier spagnolo Mariano Rajoy e il Partido Popular cadranno", ha affermato sabato il vicepresidente catalano Oriol Junqueras. Un chiaro invito all'indipendenza, questo, che Madrid non ha mai accettato.
Referendum sull’indipendenza della Catalogna; battute finali con il comizio di Carles Puigdemont - EBU
EBU 30.09.2017, 14:07
"La questione è semplice: il referendum è sospeso poiché anticostituzionale", ha ribadito dal canto suo Enric Millo, delegato del Governo spagnolo in Catalogna. "Siamo una democrazia del XXI secolo, non un paese delle banane. La polizia ha ordini precisi: deve impedire l'organizzazione e la realizzazione della votazione", ha aggiungo il funzionario.
Numerosi catalani, intanto, hanno presidiato per tutta la notte i seggi, sparsi in diversi centri civici e scuole. Donne, anziani, bambini e intere famiglie schierati in prima linea per evitare la chiusura dei locali da parte delle forze dell'ordine. Quattro persone, venerdì, sono rimaste ferite lievemente a Manlleu dopo che ignoti hanno sparato con un fucile contro la sede di un seggio.
Quattro agenti della polizia spagnola si sono presentati questa mattina al Centro delle telecomunicazioni del Governo catalano. Un giudice ha infatti chiesto la chiusura dei sistemi di raccolta dati. Nell'ultima settimana la Guardia Civil ha imposto la sospensione di oltre 140 siti e applicazioni web.
ATS/MABO
RG delle 12.30 del 30 settembre 2017; la corrispondenza di Mariangela Paone
RSI Info 30.09.2017, 14:40
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RG delle 12.30 del 30 settembre 2017; il reportage di Mariangela Paone
RSI Info 30.09.2017, 14:32
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