A meno di tre mesi dalle elezioni europee, una nuova rete di influenza emerge da un’inchiesta dei servizi segreti cechi e belgi. “Voice of Europe” un sito internet di informazione sull’UE basato nella Repubblica Ceca, e da qualche giorno non più raggiungibile, avrebbe pagato eurodeputati, principalmente vicini all’estrema destra, in cambio di dichiarazioni e interviste che ripetevano prese di posizione e affermazioni care alla propaganda di Mosca.
“Mosca ha avvicinato europarlamentari offrendo denaro per promuovere la propaganda russa”, ha denunciato il premier belga Alexander de Croo, il cui paese ha collaborato con le autorità ceche per portare a galla la vicenda Voice of Europe.
Alti funzionari dell’Unione europea hanno esposto tentativi di Mosca di manipolare le imminenti elezioni del Parlamento europeo, pagando i membri per diffondere propaganda. Per Vera Jourova, la vicepresidente della Commissione con delega alla libertà dei Media e alla lotta contro disinformazione e influenze esterne, le nuove scoperte sono “molto preoccupanti”.
Non si esprime invece Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo (PE), che però è informata dei fatti. Spetta alla presidenza del PE vagliare la liceità del comportamento dei propri membri e non sono dunque da escludere nuovi sviluppi nei prossimi giorni.
Al momento nessuna fonte afferma il loro coinvolgimento nell’inchiesta. Le uniche persone sanzionate sono quelli che gli 007 indicano come i finanziatori di Voice of Europe: gli oligarchi Artem Pavlovich Marchevskyi e Viktor Medvedchuk, quest’ultimo cittadino ucraino ma alleato di Vladimir Putin.
Presunte interferenze russe nella politica europea
Telegiornale 30.03.2024, 12:30