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Spagna, l'incertezza nelle urne

Gli iberici vanno alle urne con i senza lavoro in crescita continua e una classe politica che non sembra capire le esigenze dell'elettorato

  • 26 aprile 2019, 16:04
  • 22 novembre, 22:21
03:24

RG 12.30 del 26.04.2019 - La corrispondenza di Andrea Ostinelli

RSI Info 26.04.2019, 15:48

  • Reuters
Di: RG/AOst/Reuters/EnCa 

La campagna elettorale spagnola è in pieno svolgimento e con una larga parte degli elettori è ancora indecisa di fronte alle proposte dei vari partiti in lizza. Intanto venerdì il primo ministro Pedro Sanchez si è detto pronto a formare una coalizione con un partito "anti-austerity", dando spazio per la prima volta a una possibile alleanza di centro-sinistra a guidare l'Esecutivo dopo il voto di domenica 28. Il leader socialista rimarca d'altronde in un'intervista che "non sarà un problema" se vi fosse l'esigenza d'integrare pure l'estrema sinistra di United We Can nella compagine governativa.

Dal canto suo Pablo Casado, ai vertici del Partito Popolare, punta sul rilancio di quest'ultimo dopo la campagna di tolleranza zero nei confronti della corruzione che ha coinvolto pure i popolari e fissa un orientamento che impone ai politici del partito correttezza assoluta. La tattica di Casado prima e durante la campagna elettorale ha puntato a sostenere lo zoccolo duro di conservatori che formano la base e garantire la massima durezza nei confronti dei separatisti catalani. La strategia punta a impedire che i voti di chi di solito votava Partito Popolare ma è deluso finiscano per sostenere Ciudadanos o gli estremisti di destra di Vox.

Intanto la disoccupazione è aumentata in Spagna dell’1,5%, il che equivale a circa 50'000 senza lavoro in più rispetto al trimestre scorso. A questo risultato è stato riservato meno spazio sui giornali, mentre i leader politici commentano rincarando o minimizzando, a seconda che siano all'opposizione o al Governo. In totale il tasso di spagnoli disoccupati è il 14,7% e a penare soprattutto sono le persone con una formazione tecnica superiore, mentre le maggiori offerte riguardano in particolare impieghi poco qualificati.

L’amarezza, a pochi giorni dal voto, è dunque grande e non solo tra chi cerca una nuova occupazione. Infatti anche chi ha sempre avuto un buon lavoro giudica severamente l'atteggiamento di gran parte della classe politica per quanto sta proponendo in questa campagna elettorale.

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