L'autoproclamato Stato islamico ha rivendicato gli ultimi attacchi contro i militari in Mali: quello di venerdì contro una postazione delle truppe locali, che ha provocato 54 vittime, e un altro avvenuto sabato mattina in cui è rimasto ucciso un soldato francese, ferito mortalmente da un ordigno improvvisato al passaggio del suo veicolo blindato. Lo riferisce il Site, sito di monitoraggio della galassia jihadista, che ha individuato online la dichiarazione su Telegram dei "soldati del califfato" della "provincia dell'Africa dell'ovest".
Entrambi gli attacchi sono stati lanciati nella regione nordorientale di Menaka, vicino al confine con il Niger, dove gli assalitori di venerdì si sono ritirati dopo la loro operazione, una delle più sanguinose nella recente storia maliana.
Gruppi legati ad Al Qaida avevano preso il controllo del Mali settentrionale nella primavera del 2012, dopo la disfatta dell'esercito di fronte alla ribellione tuareg, prima alleata e poi scalzata da questi stessi gruppi, poi scacciati dall'intervento militare francese iniziato nel 2013 e ancora in corso.