Papa Francesco ha compiuto un nuovo passo nel cammino ecumenico del suo pontificato, varcando poco prima delle 9 di questa mattina (lunedì) il portone del tempio valdese di Torino. Nessun pontefice era mai entrato nel luogo di culto dei "figli di Valdo", mercante e predicatore scomunicato dal concilio di Verona nel 1184. "Lei ha superato una soglia storica, quella di un muro alzatosi oltre 8 secoli fa, quando il movimento fu accusato di eresia", ha detto il pastore Eugenio Bernardini nell'accogliere il "fratello in Cristo".
Un abbraccio atteso a lungo
Bergoglio ha chiesto perdono per il passato di persecuzione di cui la Chiesa è stata artefice con la complicità di molti sovrani e il mondo valdese ha accolto con gioia il messaggio di riconciliazione, nonostante le divergenze ancora esistenti.
Malgrado la scomunica, il credo valdese si diffuse. Nel 1532 aderì alla riforma protestante, nel 1655 i valdesi furono vittime di un massacro ad opera delle truppe di Vittorio Amedeo I, le "Pasque piemontesi" e nel 1685 le loro comunità vennero distrutte quando Luigi XIV vietò la professione della loro religione. In poche migliaia scamparono in Svizzera, per rientrare tre anni dopo. Soltanto nel 1848 ottennero i diritti civili. Oggi ne restano 24'000 in Italia e alcune migliaia nella zona del Rio della Plata.
RG 18.30 del 21.06.2015 Francesco incontra i valdesi, la corrispondenza di Bruno Boccaletti
RSI Info 21.06.2015, 20:27
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