Dal 2017 tra il Mozambico e la Tanzania il gruppo di jihadisti "Al Sabha" sta portando avanti un conflitto per la creazione di un nuovo califfato, ai danni della popolazione prevalentemente cristiana della zona. I terroristi combattono una guerra per ottenere il controllo del più grande giacimento di gas del continente africano, situato tra la regione più meridionale della Tanzania di Mtwara e quella più settentrionale del Mozambico, Cabo Delgado.
In quest'area, città e villaggi vengono attaccati e gli abitanti rapiti, per renderli schiavi degli islamisti. Molti villaggi sono stati abbandonati. "Se ti catturano e ti dimostri fedele alla loro causa, vieni trattato con umiltà e come se fossi uno di loro", racconta Mohammed Hassan Machado, prigioniero dello stato islamico.
L'Imam di Kilambo, ultimo villaggio ancora abitato, spiega che in molti casi è la povertà a spingere le persone ad unirsi allo stato islamico e alla sua guerra. "L'islam è il nostro credo e sta all'imam ad insegnare ai giovani i dettami della nostra religione, senza ascoltare chi vuole solo distruzione", aggiunge. L'escalation di violenza dei jihadisti potrebbe sconvolgere tutta l'Africa occidentale.