Taxisti, controllori del traffico aereo, insegnanti e funzionari, questi ultimi sottoposti a un rigoroso regime di risparmi dall'ormai lontano 2010, hanno incrociato le braccia, martedì, bloccando mezza Francia e la capitale in particolare.
Ci sono stati anche momenti di alta tensione, costati il fermo di alcuni conducenti di vetture pubbliche, all'apparenza i più infuriati a causa della concorrenza esercitata dai servizi di trasporto privato come quello fornito dall'azienda Uber. "Oggi è la nostra sopravvivenza che è in gioco, ne abbiamo abbastanza di riunioni e di trattative", ha tuonato un portavoce della categoria.
Il premier Manuel Valls ha condannato quelle che ha definito violenze inammissibili. Alle delegazioni dei taxisti ha comunque promesso vigilanza, controlli rafforzati e la nomina di un mediatore in grado di disciplinare il settore.
AFP/dg
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