Le relazioni tra Mosca e Bruxelles sono "severamente tese" e hanno raggiunto un punto molto basso dopo l'avvelenamento dell'oppositore Alexey Navalny. Lo ha detto venerdì il capo della diplomazia europea Josep Borrell, parlando a margine di un incontro a Mosca con il ministro degli esteri russo Sergey Lavrov, che dal canto suo ha parlato di situazione "malsana" con l'Unione europea (UE).
Un'ulteriore aggravamento della situazione potrebbe avere conseguenze "imprevedibili", ha avvertito Lavrov, precisando però che entrambe le parti hanno interesse a portare avanti il dialogo malgrado le differenze.
In conseguenza al caso Navalny, l'UE ha adottato delle sanzioni mirate contro alcuni alti funzionari russi e venerdì l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha anche fatto sapere di aver chiesto alle autorità russe il rilascio dell'attivista.
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Lavrov ha tuttavia aggiunto che la Russia è comunque disposta a cooperare pragmaticamente, laddove si manifestino interessi condivisi. Una appello che sembra essere stato raccolto dall'alto funzionario europeo, secondo cui "nonostante le differenze, ci sono temi sui quali possiamo e dobbiamo lavorare insieme".
Bruxelles guarda però al vaccino russo
Malgrado le tensioni palesate, Borrell ha dichiarato che il vaccino russo anti-covid Sputnik V è "una buona notizia per l'umanità" e il suo omologo Lavrov ha sottolineato che il suo paese vuole cooperare con quelli occidentale su questo fronte. "Speriamo che l'EMA (l'agenzia europea del farmaco) lo certifichi" ha dichiarato Borrell. Il ministro degli esteri russo gli ha fatto eco, sottolineando di essere in contatto anche con Washington per "capire se esiste la possibilità di agire insieme" e che diversi Paesi dell'UE "sono interessarti a produrre il vaccino sul loro territorio".
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