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USA: Johnson rimane speaker, ma è stata dura

Si è dovuto convincere due deputati a “cambiare idea” per riconfermare l’alleato di Trump alla guida della Camera dei deputati, forse un segnale dei problemi a venire

  • 3 gennaio, 21:11
  • 3 gennaio, 21:38
Mike Johnson

Lo speaker Mike Johnson

  • Reuters
Di: AP/RSI Info 

Mike Johnson è stato rieletto speaker della Camera dei deputati al Congresso degli Stati Uniti, dopo un primo scrutinio difficile che inizialmente aveva visto il repubblicano della Louisiana mancare di poco il quorum dopo il “role call”, la chiamata individuale di tutti i deputati (non si vota a scrutinio segreto) perché esprimessero la loro scelta.

Tre eletti del suo partito hanno inizialmente sostenuto un altro candidato. Dopo una sospensione e alcuni negoziati, due di loro - Ralph Norman and Keith Self - hanno cambiato il loro voto, sbloccando la situazione: lo speaker uscente è stato riconfermato con 218 voti contro 215.

Johnson era sostenuto da Donald Trump ed Elon Musk, ma vista la debole maggioranza repubblicana nella camera bassa, aveva bisogno di avere dietro di sé un partito compatto. Alla fine così è stato, ma solo dopo una lunga procedura e la trattativa con i dissenzienti. Cose che hanno trasformato quella che normalmentè è una semplice procedura in un “dramma” politico.

Il voto su di lui è visto come un’anticipazione dei problemi che Trump potrebbe avere al Congresso durante il suo secondo mandato, con una parte degli eletti repubblicani.

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Notiziario

Notiziario 03.01.2025, 20:00

Nel suo primo discorso dopo la riconferma, Johnson ha promesso di aiutare il presidente eletto Trump a ridurre drasticamente le dimensioni del governo federale. Gran parte del suo discorso ha rieccheggiato i temi della campagna Trump, dalla lotta all’immigrazione ad un rafforzamento della difesa.

Trump si è congratulato per la riconferma, definendo quella fatta dalla camera “una scelta di buonsenso”.

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