II Partito comunista e il popolo cinese "dichiarano solennemente al mondo che, con una lotta coraggiosa e tenace, la nazione ha inaugurato un grande balzo, raggiungendo la prosperità per diventare forte e per realizzare il ringiovanimento nazionale che è in un percorso storico irreversibile". Lo ha affermato il presidente Xi Jinping che giovedì, sfoggiando un abito grigio nello stile del padre della Repubblica Mao Zedong, ha parlato di fronte a circa 70’000 persone radunate in Piazza Tienanmen per celebrare i 100 anni della fondazione del Partito comunista, la seconda forza politica con il maggior numero di membri (ma non si sa esattamente quanti siano) dopo il Bharatiya Janata Party indiano che ne conta 180 milioni.
L'anniversario celebrato anche nel cielo di Pechino dagli elicotteri in formazione 100
Nel suo intervento il presidente-segretario generale da quasi 10 anni ha celebrato la storia del partito, ne ha sottolineato la provvidenzialità ("solo il socialismo può salvare la Cina, e solo il socialismo con caratteristiche cinesi può sviluppare la Cina”) ed ha assicurato che il paese vuole promuovere la pace nel mondo. Con toni più bellicosi ha poi assicurato che l'era della Cina "macellata e vittima di bullismo è finita per sempre" e che "il popolo non permetterà mai a nessuna forza straniera di bullizzarci, costringerci e renderci schiavi". Tra gli applausi, ha aggiunto: "Chiunque tenterà di farlo, si romperà sicuramente la testa sulla Grande Muraglia d'acciaio costruita con il sangue e la carne di 1,4 miliardi di cinesi".
Dal Telegiornale
Ma non solo. Il capo dello Stato ha ribadito che risolvere la questione di Taiwan e realizzare la riunificazione del paese è "una missione storica e un impegno incrollabile" del Partito comunista. In base al principio della Unica Cina ha assicurato che sarà intrapresa un'azione risoluta per sconfiggere del tutto qualsiasi tentativo di indipendenza di Taiwan. "Nessuno deve sottovalutare la grande determinazione del popolo cinese di difendere la sovranità nazionale e l'integrità territoriale", ha aggiunto il capo dello Stato ricordando che il Governo centrale esercita la giurisdizione generale su Hong Kong e Macao. Le sue parole sono state salutate da una standing ovation nella storica piazza che ha assunto la sua confermazione attuale nel 1949, al momento della proclamazione della Repubblica popolare il 1° ottobre, e diventata nota in tutto il mondo per le proteste del 1989.
Il viaggio nella Cina di ieri e di oggi sulle orme di Michelangelo Antonioni di Gabriele Battaglia
La cerimonia è stata il culmine dei festeggiamenti organizzati per celebrare il secolo di vita del PCC, anche se si sa che la fondazione non avvenne il 1° ma il 23 luglio 1921. La storia narra che la data commemorativa fu fissata da Mao Zedong negli anni Trenta, nel pieno della guerra civile. Sembra che scelse il 1° non ricordando più precisamente il giorno di luglio in cui si riunì a Shangai con gli altri 12 delegati che fondarono il PCC e definirono il programma del partito che guida la Cina dalla sconfitta del Partito nazionalista cinese. È storia di 72 anni fa, ma da allora il paese è sempre nelle mani del partito che, non senza immani tragedie come quelle che hanno accompagnato il grande balzo in avanti e la rivoluzione culturale, lo ha portato a diventare la seconda economia al mondo.
RG 12.30 del 01.07.21: l'attuale ruolo del PCC in Cina spiegato da Jean Pierre Cabestan dell'Università battista di Hong Kong al microfono di Gabriele Fontana
RSI Info 01.07.2021, 13:24
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Mao, gli eroi e i nuovi leader: il PCC celebra 100 anni
RSI 01.07.2021, 16:06