Potrebbe concludersi domani, in Francia, la battaglia sindacale contro la riforma delle pensioni, che aumenterà da 62 a 64 anni l'età necessaria per lasciare il lavoro. Una battaglia che va avanti da ormai due mesi.
Segnali promettenti sono giunti, mercoledì, da deputati e senatori della maggioranza e dai loro alleati. Nubi scure si addensano invece sull'esito sperato dal fronte sindacale, rimasto unito fino a oggi nell'obiettivo di ottenere dal Governo il ritiro del progetto. Un progetto prioritario di Emmanuel Macron fin dal suo primo mandato presidenziale.
Dopo l'approvazione lampo dello scorso fine settimana in Senato - dove i macroniani sono in maggioranza assoluta - si è compiuto oggi un altro importante passo avanti nell'iter legislativo della riforma: la Commissione mista paritaria - composta da 7 senatori e 7 deputati - incaricata di accordarsi su una stesura identica del testo di legge da presentare alle due Camere per l'approvazione, ha svolto il compito in poche ore. Alla fine, con una maggioranza di 10 su 14, il testo finale è stato approvato.
In molti nel pomeriggio hanno letto il risultato come un ottimo auspicio per un'approvazione definitiva domani, anche in Assemblée National.
A Parigi non si sono fermate le manifestazioni. Secondo un conteggio della polizia francese, mercoledì sono scese in piazza 37'000 persone in occasione dell'ottava giornata di mobilitazione nazionale contro la riforma delle pensioni. Lo scorso sabato, i manifestanti erano stati 48'000.
Parigi invasa dalla spazzatura
Telegiornale 15.03.2023, 20:00