Vladimir Putin decreta la legge marziale

Il presidente russo Vladimir Putin mercoledì ha decretato la legge marziale nelle quattro regioni dell'Ucraina che Mosca ha annesso a settembre in misura unilaterale e ha conferito poteri di emergenza aggiuntivi ai capi delle regioni russe di confine. Putin non ha immediatamente spiegato i passi che sarebbero stati presi in base alla legge marziale.

Tra le misure che potrebbero essere applicate ci sono limitazioni agli spostamenti, coprifuochi e confische di beni. Le nuove norme del decreto, che è stato nel frattempo approvato dal Consiglio della Federazione russa, entreranno in vigore giovedì 20.

Il capo del Cremlino ha anche ordinato l'istituzione di un comitato di coordinamento per aumentare l'interazione tra le varie agenzie governative nell'affrontare i combattimenti in Ucraina, che ha continuato a chiamare "operazione militare speciale".

Il decreto istituisce anche un regime di sicurezza rafforzata, descritto come un "regime di reazione di medio livello", nella penisola di Crimea annessa nel 2014, così come nelle regioni russe di Krasnodar, Rostov, Belgorod, Briansk, Voronezh e Kursk, situate nei pressi della frontiera con l'Ucraina.

Il governatore regionale insediato dalla Russia, Vladimir Saldo, ha detto le autorità stavano spostando civili sulla riva sinistra (a est) del fiume Dnipro per "tenere le persone al sicuro" e consentire ai militari di poter "agire con decisione". "Ho attraversato il centro regionale. Guardando senza troppa attenzione, non ho visto nulla che suggerisse che vi fosse molta pressione", ha spiegato il funzionario filorusso.

"Ma quando sono arrivato al porto fluviale ho visto imbarcazioni che stavano aspettando ed erano già cariche di persone pronte a raggiungere la riva sinistra del Dnipro", ha precisato Saldo, aggiungendo che la situazione "sta diventando tesa". Ha pure precisato che già nei prossimi sei giorni circa 10’000 persone al giorno saranno trasferite in altre aree della Russia e che per questo tali zone si stanno preparando per accoglierle.

Questa versione è però confutata dalle autorità di Kiev. Il capo dell'Ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, ha dichiarato mercoledì che "i russi stanno cercando di spaventare la gente di Kherson con false newsletter sui bombardamenti della città da parte del nostro esercito".

L’alto funzionario ucraino ha accusato i responsabili insediati dalla Russia di aver organizzato uno "spettacolo di propaganda", mostrando solo un migliaio di civili che si apprestano a lasciare Kherson. Inoltre ha respinto duramente la tesi di Mosca che dipinge l'Ucraina come l’aggressore: Yermak ha affermato che si tratta di "una tattica piuttosto primitiva poiché le forze armate ucraine non sparano sulle città ucraine".

Queste ultime intanto sono ancora bombardate dall'esercito di Mosca. Nel primo pomeriggio di mercoledì i media ucraini, ma anche l'ambasciatrice di Kiev in Estonia, Mariana Betsa, hanno riferito di nuovi attacchi su Kiev, Ivano-Frankivsk, Chernihiv, Vinnytsia, che si sommano a quelli su Kryvyi Rih, Zhytomyr, Enerhodar, Mykolaiv e altre località minori nel primo mattino di mercoledì. Tra gli obiettivi primari vi sono sempre centrali elettriche, ma sono stati colpiti anche edifici abitativi e industriali.