La coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita ha bombardato la terza città dello Yemen, Taez, per contrastare l’avanzata dei ribelli sciiti houthi, questo poche ore dopo che Ryad aveva annunciato che avrebbe sospeso i raid aerei sullo Yemen.
Se è vero che il 21 aprile Ryad aveva auspicato la fine dei bombardamenti perseguendo la via del dialogo politico, è altrettanto vero che per risolvere la crisi yemenita non erano stati esclusi altri interventi armati “mirati” a colpire i terroristi mettendo fine alle manovre di rafforzamento degli houthi. Ci sono stati combattimenti anche ad Aden e Dale, mentre si fa davvero difficile la situazione umanitaria all’interno del paese che il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) non ha esitato a definire “catastrofica”.
Intere città senza corrente elettrica da 9 giorni, mancano le medicine, il carburante, gli alimenti e quei pochi che si trovano, come denunciato dal CICR, hanno visto il loro prezzo lievitare del 20 per cento. Le organizzazioni umanitarie hanno chiesto una tregua per distribuire aiuti urgenti. Secondo le Nazioni Unite, dal 19 marzo almeno 944 persone sono morte e 3.487 sono state ferite a causa dei bombardamenti.
AFP/sdr
Dal TG20:
RG 18.30 del 22.04.2015; il servizio di Anna Valenti