Salute

Una giornata senza tabacco

Troppo spesso, sostengono gli esperti, si sottovaluta la correlazione tra fumo e malattie cardiovascolari; "limitare la pubblicità per tutelare i giovani"

  • 31 maggio 2018, 08:55
  • 5 settembre 2023, 14:49
16:21

Albachiara 31.05.2018: l'intervista allo pneumologo Jacques-Philippe Blanc

RSI Info 31.05.2018, 08:17

  • Keystone
Di: ATS/Albachiara/Nad 

Il 31 maggio ricorre la Giornata mondiale senza tabacco. Il tema di quest'anno è il collegamento spesso sottovalutato fra consumo di tabacco e malattie cardiovascolari. Questa correlazione è spesso sottovalutata, indica giovedì in una nota l'Associazione elvetica per la prevenzione del tabagismo. Dopo il cancro ai polmoni, la causa di morte più frequente sono infatti le patologie delle arterie coronarie.

"Una non fa niente..."

I fumatori, quelli occasionali, sottolineano gli esperti, pensano forse che una o duo sigarette al giorno non danneggino la salute: tuttavia, il rischio di ammalarsi non è proporzionale alla quantità di sigarette fumate.

Catherine Abbühl, responsabile della Linea stop tabacco della Lega contro il cancro, consiglia di cominciare prendendo nota delle situazioni nelle quali normalmente ci si accende una sigaretta, come per esempio aspettando il treno o nelle pause di lavoro. In seguito, si può pensare ad eventuali alternative sotto forma di distrazioni per le mani, la testa e la bocca.

La situazione in Svizzera

Le cifre direttamente legate al consumo di tabacco nella Confederazione parlano di circa 9’500 decessi all'anno, vale a dire 26 morti precoci al giorno.

Quasi in nessun Paese europeo si può fare pubblicità per i prodotti del tabacco così apertamente come in Svizzera. Tuttavia nella bozza per la nuova legge sui prodotti del tabacco, presentata dal Consiglio federale alla fine del 2017, mancano misure incisive per la prevenzione del consumo.

Un gruppo target particolarmente importante per l'industria del tabacco sono i giovani. Il 65% dei fumatori afferma di aver tenuto in mano la prima sigaretta prima dei 20 anni. Per poter proteggere efficacemente i bambini e gli adolescenti dalla pubblicità, le organizzazioni della sanità hanno lanciato un'iniziativa popolare che intende limitare la pubblicità per i prodotti in modo tale che non raggiunga più queste fasce di età.

Tabagismo: consigli di un esperto

Giovedì mattina durante Albachiara, il dr. Jacques-Philippe Blanc ha sottolineato che "chi inizia a fumare prima dei 21 anni rischia di diventare più facilmente un fumatore a vita" per questo è essenziale frenare le pubblicità delle industrie di tabacco che si rivolgono direttamente ai giovani (ascolta l'intervista completa in cima all'articolo).

Il medico ha raccontato di un progetto pilota che stanno svolgendo, in collaborazione con Lega contro il cancro, alla scuola di commercio di Bellinzona. "L'idea - ha spiegato- non è quella di convincere gli studenti a smettere, ma di dare le informazioni complete lasciando poi la decisione sul da farsi al libero arbitrio di ciascuno". Oltre a informare, un gruppo di esperti si è messo a disposizione per rispondere alle domande e aiutare chi ne avesse il desiderio.

Infine, Blanc ha sottolineato che il tabagismo è da trattare come una malattia cronica, per questo motivo non si può chiedere a un fumatore di smettere subito, ma bisogna premiare ogni suo tentativo. Il migliore consiglio è quindi non di dire di "smettila", ma di incoraggiare senza provocare la reazione contraria.

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