Oggi, sul fronte ucraino si è tornati a parlare di armi chimiche, uno spettro che torna a ridosso dell’Europa poco più di cento anni dopo il primo attacco con armi chimiche, il 22 aprile 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, per mano dell’esercito tedesco. Nel 1915 a guidare l’attacco fu il premio Nobel Fritz Haber, il chimico che sfamò milioni di persone grazie alla sua scoperta, il processo di sintesi dell’ammoniaca, che consentì la produzione di fertilizzanti chimici, ma anche di esplosivi. Fritz Haber è passato alla storia come il padre delle armi chimiche, una figura controversa, per certi versi “maledetta”, ma capace di dare contributi fondamentali, di segnare le due guerre mondiali, l’ebreo che, per uno scherzo del destino, senza volerlo, fornì ai nazisti lo strumento per lo sterminio di massa. Ad accompagnarci in questo racconto sarà il prof. Franco Calascibetta, una vita nella ricerca chimica, già professore all’Università La Sapienza di Roma, e oggi presidente del Gruppo nazionale di fondamenti della storia della chimica.
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Scienza e Tecnologia
Fritz Haber, il Nobel maledetto
La controversa storia di Fritz Haber, padre delle armi chimiche, che sfamò milioni di persone
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Di: Fabio Meliciani