Il codice a barre compie 40 anni. La prima volta fu usato dalla cassiera Sharon Buchanan in un supermercato della catena Marsh Supermarket, in Ohio (USA). Le barre nere erano stampate su un pacchetto da 10 cicche alla frutta Wrigley’s, costato 67 cts e ora in mostra al Museo nazionale di storia americana a Washington.
In Svizzera fu introdotto sei anni dopo dal grossista Prodega Cash + Carry. "Quello che era iniziato alla cassa del supermercato, è ora la base per il controllo di beni e flussi di informazioni per oltre un milione di imprese nel mondo", afferma Nicolas Florin, CEO di GS1 Svizzera, associazione no-profit per lo sviluppo di standard mondiali. Infatti oggi, quotidianamente, oltre 5 miliardi di articoli muniti di questo linguaggio cifrato fanno emettere il caratteristico suono dalle casse di tutto il globo.
Tuttavia l’evoluzione non è conclusa. L'attuale codice ha la limitazione di 13 cifre, e ciò restringe la quantità di informazioni che può contenere. Per superarlo sono stati creati due nuove varianti, il DataBar e il DataMatrix. Non resta che aspettare e vedere se anche loro scriveranno la storia.
Gila/ATS