Svizzera

“Il punto cruciale è sapere come finanziarla”

Baume-Schneider sottolinea ora l’esigenza di individuare le modalità per sostenere, a breve e anche a medio termine, la 13esima AVS approvata oggi da popolo e cantoni

  • 3 marzo, 21:06
  • 4 marzo, 14:08
Di: TG/Mattia Serena

Comincia con una sconfitta cocente il lavoro di Elisabeth Baume-Schneider alla guida del Dipartimento federale dell’interno (DFI). La consigliera federale socialista aveva tentato di opporsi alla 13esima AVS, promettendo una revisione delle prestazioni complementari. Ora spetta a lei il compito di mettere in pratica la volontà popolare, con una soluzione di finanziamento che trovi una maggioranza politica. Le sue considerazioni dopo il voto, nell’intervista a noi rilasciata.

Elisabeth Baume-Schneider, il suo partito festeggia, come pure il suo cantone che ha detto “sì” alla 13esima AVS con più dell’80% dei voti. Per lei, per il Consiglio federale è una sconfitta. Come si sente stasera?

Mi rassicura il fatto che in Svizzera la democrazia è più che mai viva. Talvolta si dice che le cittadine e i cittadini si disinteressano della politica, non hanno più voglia di andare a votare. Oggi c’è stata una partecipazione molto elevata, un risultato molto chiaro, che non corrisponde a ciò che proponevano il Consiglio federale e il Parlamento. Credo però che il segnale forte sia l’attaccamento all’AVS e il fatto che gli anziani abbiano diritto a una vita dignitosa.

Questa iniziativa non è stata sottovalutata da Governo e Parlamento? Non hanno forse capito le difficoltà di molti cittadini per quanto riguarda il potere d’acquisto?

Ha ragione a parlare del potere d’acquisto con l’aumento dei premi di cassa malati, degli affitti, dei prezzi dell’energia... Credo anche che il lavoro politico si faccia in un dato momento. Si è deciso di non avere un contro-progetto, ora i partiti parleranno di cosa significa accogliere l’iniziativa. Quando il popolo decide si applicano le decisioni prese democraticamente.

Appunto questa iniziativa ora va applicata. In realtà e abbastanza semplice, basta versare una rendita in più. La domanda è però su come si finanzia...

È vero, è semplice, il primo gennaio del 2026 le persone in pensione avranno una 13esima rendita. Ora il punto cruciale è sapere come finanziarla a breve, ma anche a medio termine. Gli iniziativisti non hanno mai nascosto il fatto che ci vorranno delle entrate supplementari. Potranno essere più contributi sui salari, un aumento dell’IVA... Bisognerà discuterne, ma penso che i contributi salariali siano i meno contestati.

È possibile un aumento delle imposte ?

Non credo sia l’unica soluzione. Non credo si debba fare paura, ma bisogna riflettere a tutte le possibilità a livello politico per riuscire a conciliare la scelta del popolo con l’equilibrio delle finanze delle Confederazione.

Visto il netto risultato dell’altra iniziativa, a questo punto un aumento dell’età della pensione come finanziamento è fuori discussione?

Porre la domanda è già un po’ dare la risposta. Abbiamo un “no” estremamente chiaro e abbiamo anche visto che la riforma AVS21, che aumentava l’età della pensione per le donne, è stata accolta di misura. Credo che l’età non sia un tabù, ma non può essere una risposta. Dobbiamo vedere cosa è possibile fare con la flessibilizzazione, ma oggi il popolo svizzero ha detto chiaramente di no a un aumento a 66 anni dell’età di pensionamento per poi legarla alla speranza di vita.

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