Il progetto per ottenere il riconoscimento di Indicazione geografica protetta (Igp) per il giandujotto di Torino “è in stallo, perché il gruppo Lindt si oppone”. Lo sostiene il segretario del comitato del giandujotto di Torino Igp, Antonio Borra. Fra le richieste inaccettabili del gruppo svizzero, ha sottolineato Borra, quella di “inserire nel disciplinare il latte, ingrediente utilizzato solo dall’industria, perché il vero giandujotto è fatto solo con tre ingredienti: nocciola, zucchero e massa di cacao”.
“Oggi il gianduiotto - ha detto Borra - vale 200 milioni di euro l’anno” e “un gruppo svizzero non può far naufragare un progetto europeo”.
Il progetto per l’Igp del giandujotto, nato nel 2017, ha il sostegno di 4 università, di aziende come Ferrero, Venchi, Gobino, Peyrano.
Cioccolato svizzero, la legge fa discutere
Telegiornale 14.01.2017, 21:00
Lindt vince la battaglia degli orsetti
Telegiornale 24.09.2015, 02:51